I sette articoli contenuti nel numero 1/2024 della Rivista geografica italiana possono essere attribuiti a quattro gruppi tematici.
Al settore della legal geography sono dedicati i saggi di Ettore Asoni e di Marco Nocente. Il primo fa il punto su questa nuova branca della geografia, mentre il secondo esplora il modo in cui lo spazio carcerario viene riconfigurato tramite l’uso delle videoconferenze nei processi.
Il testo di Viviana Ferrario argomenta su nuove o rinnovate direzioni di ricerca della geografia riguardo allo spazio agrario inteso come patrimonio.
L’articolo di Dragan Umek e Claudio Minca, e quello di Raffella Coletti, affrontano da prospettive originali due casi salienti delle odierne migrazioni: rispettivamente la “rotta balcanica” nel tratto fra Belgrado e Trieste, e il confine di Ventimiglia, in relazione ai movimenti Italia-Francia. Il primo dei due articoli avrà seguito in un altro sullo stesso tema, da pubblicarsi nel numero di giugno 2024 di questa Rivista.
Infine, gli articoli di Simone Gamba, e di Francesco Formigari e Lucia Masotti, afferiscono alla geografia culturale latamente intesa. Il primo riconsidera l’archivio foto-cinematografico francese delle Archives de la Planète alla luce degli attuali indirizzi della geografia visuale; il secondo argomenta sulla perdurante attualità della “geografia umanistica” di David Seamon.
L’ “Opinione” di Andrea Pase si interroga sulle diverse possibili modalità di valutazione accademica degli scritti scientifici a più nomi, mentre la seconda Opinione, redatta da un nutrito gruppo di autori di vari atenei, propone di leggere una loro recente performance teatrale, come manifestazione di “geografia pubblica”.
Il fascicolo si chiude con sei recensioni di testi di attualità, tra le quali tre sono dedicate alla geografia politica e sociale urbana.