Le donne con disabilità affrontano numerose sfide nell’esercizio del loro diritto genitoriale, tra cui l’inaccessibilità dei servizi sanitari ginecologici e la mancanza di servizi di supporto genitoriale progettati per rispondere ai loro bisogni. Alla luce di tali considerazioni, il contributo riflette sul Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato in relazione alle tipologie di sostegno che esso può offrire. In particolare, viene approfondita la figura dell’assistente personale autogestito declinandola come modalità di sostegno in grado di migliorare la qualità di vita delle madri con disabilità e di promuovere in loro processi di autodeterminazione. Le lacune presenti negli attuali servizi socio-psico-pedagogici, tuttavia, pongono la pedagogia speciale e i legislatori politici di fronte alla necessità di progettare nuove modalità di intervento e presa in carico dei genitori con disabilità. Pertanto, a conclusione del contributo vengono proposte possibili traiettorie inclusive e pedagogiche per migliorare il sostegno alla genitorialità fornito alle persone con disabilità