I quattro articoli del numero 3/2023 presentano un campione rappresentativo dei filoni tematici in cui oggi si articola la geografia umana.
Lo scritto di Panzuto e Salone riprende infatti efficacemente il tema del rapporto fra musica e spazio urbano, da non molto (n. 4/2019) anche oggetto di un numero monografico della Rivista. Questa volta il campo di indagine è la musica trap nel quartiere “Barriera di Milano” a Torino.
Pure ampiamente frequentata è l’indagine sull’evoluzione storica dei paesaggi agrari che oggi si presentano di pregio e meritevoli di salvaguardia. Vengono in questo caso da Gabellieri esaminati comparativamente oliveti in aree del Basso Ponente ligure e della Valle del Sarca (Trentino).
Il tema della politica dell’ambiente accomuna gli altri due articoli, per altro a scale e con approcci ben diversi. In un caso (Magnani) lo scritto introduce alla discussione sui possibili effetti del cambiamento climatico sul fenomeno turistico nel futuro prossimo. Nell’altro (Zinzani) viene evidenziata la progettualità differente / confliggente dei soggetti portatori di interesse riguardo alla Dolomiti, in particolare con riferimento ai Giochi olimpici del 2026.
La rubrica “Opinioni” reca un corposo gruppo di brevi e densi scritti, prodotto degli interventi al seminario del 13 febbraio 2023 (Milano, Politecnico), curato da Bolocan e Dini e dedicato ad un autore fondamentale per la comprensione del “sistema mondo”, come Giovanni Arrighi; in particolare al suo Adam Smith a Pechino (2007), in occasione della seconda edizione italiana dell’opera (2021).
Infine, fra le otto recensioni del numero ve ne sono dedicate a tematiche come – di nuovo - la questione ambientale; la storia del pensiero geografico; il paesaggio come heritage.