La nostra società, accelerata e iper-connessa, metaforicamente “liquefatta” nei legami affettivi, ancora smemorata specialmente quando ha dovuto ricostruire la memoria collettiva dello sterminio delle persone fragili e con disabilità perpetrato dal regime nazista, già in condizioni ordinarie fatica a tesaurizzare i ricordi delle esperienze ad ‘alta intensità affettiva’ che possono costellare la vita: la laurea, un matrimonio, la nascita di un figlio, il raggiungimento di una meta professionale.
Quando poi, fuori dall’ordinario, ci troviamo dinanzi alle difficoltà, la tendenza culturale degli occidentali sembra essere quella di conservare in “magazzini” simbolici della memoria le “scatole” con i ricordi negativi, contrariamente a quello che il popolo degli Aymara ha imparato a fare rispetto al passato difficile poiché ritiene sia più utile vederlo dinanzi agli occhi per conoscerlo meglio e non sbagliare ancora.
Recuperando nel dibattito sull’inclusione le antesignane riflessioni di Karl Jaspers, riflettendo criticamente su alcune esperienze emblematiche di fronteggiamento degli orrori del Novecento e, infine, mutuando dalla biologia quel processo di autotomia che vede alcuni animali recidersi parti del corpo nel tentativo di salvarsi dai predatori, l’autore spiega perché l’operazione mentale di “tagliare” (tomo) autonomamente (auto) il passato difficilerisulti infruttuoso nel realizzare il ‘progetto di vita’ dello studente con BES e propone dei criteri metodologici per tenere assieme le competenze mnemonico-riflessive e narrative indispensabili per rileggere il passato, comprendere il presente ed esplorare una prospettiva esistenziale libera dallecoazioni a ripetere che impedirebbero il cambiamento.
Riferimenti bibliografici
Annaloro E. (2015). Senza camice. Insegnare dopo la medicalizzazione della scuola. Educazione democratica, 9: 83-89.
Bauman Z. (2002). Modernità liquida. Roma-Bari: Laterza.
Bruner J. (2002). La fabbrica delle storie. Roma-Bari: Laterza.
Cabré J. M. (2016). Autenticità e reciprocità. Milano: FrancoAngeli.
Canevaro A. (1999). Pedagogia speciale. La riduzione dell’handicap. Milano: Mondadori.
Cairo M. (2017). Approcci alla disabilità e alla salute: il punto di vista medico-psico-pedagogico. In: M. Cairo & M. Marrone (a cura di), Qualità della vita, narrazione e disabilità. Esperienze e proposte. Milano: Vita e Pensiero.
Cairo M. & Marrone M. (a cura di) (2017). Qualità della vita, narrazione e disabilità. Esperienze e proposte. Milano: Vita e Pensiero.
Cannì G. (2018). Didattica interculturale con gli EAS. L’aula come spazio narrativo di inclusione. Brescia: Scholè.
Collacchioni L. (2016). Memoria e disabilità. Tra storia, memoria, diritti umani e strumenti per educare all’inclusione. Milano: FrancoAngeli.
Collacchioni L. (2017). Valorizzare la memoria personale e collettiva per costruire cittadinanza europea includente. Rivista di storia dell’educazione, 4(1): 105-126.
Croce L. & Pati L. (a cura di) (2011). ICF a scuola. Riflessioni pedagogiche sul funzionamento umano. Brescia: La Scuola.
Crocq L. (2012). Il trauma: storia di un concetto e del suo significato. Rivista di Psi-cologia dell’Emergenza e dell’Assistenza Umanitaria, 9: 6-21.
De Cristofaro E. & Saletti E. (2012). Precursori dello sterminio: Binding e Hoche all’origine dell’“eutanasia” dei malati di mente in Germania. Verona: Ombre Corte.
Delage M. (2008). La Résilience familiale. Paris: Odile Jacob.
Ferenczi S. (1931). Analisi infantile con gli adulti. Opere, vol. 4. Milano: Raffaello Cortina.
Ferrarotti F. (1987). Il ricordo e la temporalità. Roma-Bari: Laterza.
Ferrarotti F. (2003). Il silenzio della parola. Tradizione e memoria in un mondo smemorato. Bari: Dedalo.
Fiorucci A. (2016). L’inclusione a scuola. Una ricerca sulle percezioni di un gruppo di insegnanti in formazione e in servizio. Form@re-Open Journal per la formazione in rete, 16(3): 20-34.
Fiorucci A. & Pinnelli S. (2020). Supporto alla disabilità e promozione dell’inclusione: una ricerca sugli atteggiamenti e sulle preoccupazioni di un gruppo di futuri docenti. L’integrazione scolastica e sociale, 19(1): 68-80.
Frankl V. E. (2005). La sfida del significato. Analisi esistenziale e ricerca di senso. Trento: Erickson.
Freud S. (1914). Ricordare, ripetere e rielaborare. In Nuovi consigli sulla tecnica del-la psicoanalisi, tr. it. (1989). Opere, vol. 7. Torino: Bollati Boringhieri.
Gaspari P. (2008). Narrazione e diversità. L’approccio narrativo in Pedagogia e didattica speciale. Roma: Anicia.
Gaspari P. (2016). Lo “sguardo” educativo contro i rischi della medicalizzazione: il contributo dell’approccio narrativo. L’integrazione scolastica e sociale, 15(4): 419-427.
Gottschall J. (2012). L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno reso umani. Torino: Bollati Boringhieri.
Goussot A. (2014). Per una critica pedagogica della ragione differenzialistica tra «bisogni educativi speciali» e processi inclusivi. In P. Gaspari (a cura di), Pedagogia speciale e BES. Spunti per una riflessione critica verso la scuola inclusiva. Roma: Anicia.
Goussot A. (2015). I rischi di medicalizzazione nella scuola. Paradigma clinico-terapeutico o pedagogico?. Educazione democratica, 9: 15-47.
Grange T. (2021). Per un approccio pedagogico al cambiamento positivo: innovazione, ricerca e trasformazione dei rapporti sociali. In S. Polenghi, F. Cereda & P. Zini (a cura di), La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali. Storie, linee di ricerca e prospettive. Lecce: Pensa Multimedia.
Grassano G. (1981). Primo Levi. Firenze: La Nuova Italia.
Haynal A. E. (2007). Uno psicoanalista fuori dall’ordinario. Torino: Centro Scientifico Editore.
Halbwachs M. (2001). La memoria collettiva. Milano: Unicopli.
Herbert C. & Didonna F. (2006). Capire e superare il trauma. Una guida per comprendere e fronteggiare i traumi psichici. Trento: Erickson.
James, W. (1890). The principles of Psychology. New York: Dover.
Jaspers K. (1931). Die geistige Situation der Zeit, Walter De Gruyter, Berlin, trad. it. (1982). N. De Domenico (a cura di), La situazione spirituale del tempo. Roma: Jouvence.
Jaspers K. (1950). Psicologia delle visioni del mondo. Roma: Astrolabio.
Jaspers K. (1991). Il medico nell’età della tecnica. Milano: Raffaello Cortina.
Jaspers K. (1995). La filosofia dell’esistenza. Roma-Bari: Laterza.
Jedlowski P. (2000). Storie comuni. La narrazione nella vita quotidiana. Mondadori: Milano.
Jedlowski P. (2009). Il racconto come dimora. Heimat e le memorie d’Europa. Torino: Bollati Boringhieri.
Judt T. (2011a). L’età dell’oblio. Sulle rimozioni del ‘900. Roma-Bari: Laterza.
Judt T. (2011b). Lo chalet della memoria. Tessere di un Novecento privato. Roma-Bari: Laterza.
Leccardi C. (2009). Sociologie del tempo. Soggetti e tempo nella società dell’accelerazione. Roma-Bari: Laterza.
Leonardi M. (2010). Nuovi paradigmi nella definizione di salute e disabilità: la classificazione ICF e la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Milano: Vita e Pensiero.
Levi P. (1958). Se questo è un uomo. Torino: Einaudi.
Levi P. (1991). La chiave a stella. Torino: Einaudi.
May R. (1991). The cry for myth. New York: W. W. Norton.
Malaguti E. (2005). Educarsi alla resilienza. Come affrontare crisi e difficoltà e migliorarsi. Trento: Erickson.
Mantovani C. (2004). Rigenerare la società: l’eugenetica in Italia dalle origini ottocentesche agli anni Trenta. Soveria Mannelli: Rubbettino.
Mengoni M., Ceccacci S., Del Bianco N., D’Angelo I., Romeo F. P., Caldarelli A., Capellini S. A. & Giaconi C. (2021). Emotional Feedback in evaluation processes: Case studies in the University context. Education Sciences & Society, 12(2): 265-281.
Mucci C. (2014). Trauma e perdono. Una prospettiva psicoanalitica intergenerazionale. Milano: Raffaello Cortina.
Mura A. & Zurru A. L. (2018). Dialogo tra Pedagogia speciale e scienze mediche: forme ed elementi. Italian Journal of Special Education for Inclusion, 6(2): 13-25.
Núñez R. E. & Sweetser E. (2006). Aymara, where the future is behind you: convergent evidence from language and gesture in the cross-linguistic comparison of spatial construals of time. Cognitive Science, 30: 401-450.
OMS (2002). ICF. Classificazione internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Trento: Erickson.
Oswald M. & Swart E. (2011). Addressing South African pre-service teachers’ sentiments, attitudes and concerns regarding inclusive education. International Journal of Disability Development and Education, 58(4): 389-403.
Paparella N. (2005). Pedagogia dell’infanzia. Principi e criteri. Roma: Armando.
Paparella N. (2020). Bisogni educativi, processi di inclusione e ambienti di apprendimento. In E. Del Gottardo, P. Maci & A. Scarinci, Disagio scolastico, bisogni educativi e processi di inclusione. Bari: Progedit.
Parrello S. (2018). Scene dal futuro. Adolescenza, educazione e distopia. Milano: FrancoAngeli.
Patti P. J. (2012). Life events exposure in people with intellectual disabilities. Life Span and Disability, 1: 7-18.
Piazza V. (2002). Per chi suono la campanella? Il ruolo del personale non docente nell’integrazione scolastica degli alunni disabili. Trento: Erickson.
Pinnelli S. (2015). Scuola e alunni BES: tra buone e cattive tentazioni. Educazione democratica, 9: 70-82.
Pivato S. (2007). Vuoti di memoria. Usi e abusi della storia nella vita pubblica italiana. Roma-Bari: Laterza.
Pronin E., Linn D. & Ross L. (2002). The Bias Blind Spot. Perceptions of Bias in Self Versus Others. Personality and Social Psychology Bulletin, 28.
Reitz E. (2009). Heimat. Cecchi Gori Home Video, Italia.
Romeo F. P. (2014). La memoria come categoria pedagogica. Tricase: Libellula.
Romeo F. P. (2016). Bisogni educativi speciali dei minori tra memoria e competenza narrativa. Pedagogia Più Didattica, 2(1).
Romeo F. P. (2017). Ricostruire gli specchi della memoria, In L. Martiniello (a cura di), La ricerca didattica tra invenzione, innovazione e tentazioni gattopardesche. Napoli: Giapeto.
Romeo F. P. (2020a). Sollecitare la resilienza. Emergenze educative e strategie didattiche. Trento: Erickson.
Romeo F. P. (2020b). Quando la memoria non è “terra straniera”. Traiettorie per l’educazione e la didattica interculturale. In F. Bochicchio & A. Traverso (eds.), Didattica interculturale. Criteri, quadri, contesti e competenze. Lecce: Libellula.
Romeo F. P. (2021a). Falsi miti genitoriali e cattive eredità dis-educative. Rivista Italiana di Educazione Familiare, 18(1): 301-316.
Romeo F. P. (2021b). Gli adolescenti dell’era Covid. Emergenze, disagio esistenziale e immagini del domani. In A. Mongelli (a cura), Altri modi di apprendere. Napoli: Diogene Edizioni.
Romeo F. P. (2021c). Investimento affettivo nei processi di insegnamento-apprendimento. Tre criteri per la didattica a distanza nelle emergenze. Open Journal of IUL University, 2(3): 267-279.
Salmon T. W. (1917). Care and treatment of mental diseases and war neuroses (shell shock) in the British Army. Mental hygiene, 1: 509-547.
Simone M. G. (2019) (a cura di). Lo sguardo. Percorsi per l’educazione dell’infanzia. Bari: Progedit.
Smorti A. (1997). Il Sé come testo. Costruzione e sviluppo della persona. Firenze: Giunti.
Testi E. (2021). Generazione a rischio. L’Espresso, 13.
Tramma S. (2003). I nuovi anziani. Storia, memoria e formazione nell’Italia del grande cambiamento. Roma: Meltemi.
Tregenza M. (2006). Purificare e distruggere. Il programma “Eutanasia”. Le camere a gas naziste e lo sterminio dei disabili (1939-1941). Verona: Ombre Corte.
Trisciuzzi L., Fratini C. & Galanti M. A. (2003). Introduzione alla pedagogia speciale. Roma-Bari: Laterza.
Wagenaar W. A. (1986). My memory: A study of autobiographical memory over six years. Cognitive Psychology, 18(2): 225-252.
Wagenaar W. A. & Groeneweg J. (1990). The memory of concentration camp survivors. Applied Cognitive Psychology. 4(2): 77-87.
Walsh F. (2008). La resilienza familiare. Milano: Raffaello Cortina.