In che rapporto siamo con il nostro corpo e con il mondo che ci circonda? Come abitiamo noi stessi e il paesaggio in cui siamo immersi? E che relazione abbiamo con chi ci ha preceduti, sia le persone con cui condividiamo materiale genetico, ma anche gli autori che ci hanno lasciato un’impronta interna? Come possiamo far sì che le parole che pronunciamo in seduta siano incarnate, vere, trasformative?
Ci sembra che gli autori degli articoli che compongono il presente numero vogliano rispondere a queste domande e suscitare, in chi legge, nuove suggestioni.