Nel 2014 Save the Children Italia ha definito la povertà educativa minorile come “privazione da parte dei bambini e degli adolescenti della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”. Negli anni il costrutto è stato dettagliato, spostando progressivamente il focus dalla privazione al potenziale apprendimento, anche in dimensioni non cognitive. Sono stati parallelamente proposti indici per la misurazione del fenomeno. Ma che cos’è per gli adolescenti la povertà educativa? Gli indicatori selezionati nel tempo misurano dimensioni avvertite come prioritarie dai minori? Un’esperienza di ricerca ispirata al movimento Student Voice ha raccolto, nei mesi di aprile e maggio 2021, le voci di 121 adolescenti di Fiorenzuola d’Arda (PC). Senza pretese di rappresentatività e di esaustività, l’articolo introduce all’evoluzione del costrutto di povertà educativa e poi esplora immagini, vissuti e significati a esso attribuiti da ragazzi e ragazze, nonché le direzioni di senso suggerite dal loro “sguardo adolescente” ai fini di prevenire e contrastare il fenomeno nelle sue molteplici dimensioni.
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