La pandemia ha messo in luce le fragilità della città compatta – da tempo assunta a modello di riferimento per la qualità dei suoi spazi, la sua efficienza, la vitalità e il benessere degli abitanti – specie nei tessuti edilizi più densi, poiché generalmente sprovvisti di una rete di spazi aperti di prossimità. Ma ci ha anche fatto rivolgere l’attenzione verso uno degli elementi morfologici predominanti: l’isolato e la sua corte. Seppur sottostimato in termini spaziali, sociali e ambientali, l’invaso cortilizio costituisce un potenziale prezioso per il miglioramento della resilienza urbana. Lo studio indaga tale potenziale nelle recenti esperienze europee di rigenerazione, facendo emergere cinque temi di progetto essenziali per valorizzare il tessuto connettivo semiprivato e incrementare la resilienza della città compatta, anche in relazione ai disastri naturali, crisi sanitarie incluse.