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Call for papers 167 (3) 2023: Nuove direzioni nella Labour Process Theory

22-02-2022

Call for paper per la sezione monografica di Sociologia del Lavoro N. 167 (3) 2023

Nuove direzioni nella Labour Process Theory

A cura di Francesco Bagnardi (Scuola Normale Superiore) e Vincenzo Maccarrone (University College Dublin)

Scarica Call for papers [IT/EN]
Scadenza: 15/03/2023

Nuove Direzioni nella Labour Process Theory

Negli ultimi anni la Labour Process Theory (LPT) ha sperimentato una rinascita. Un numero crescente di ricerche adotta la LPT come principale approccio analitico nello studio dell'occupazione e delle relazioni industriali, della sociologia del lavoro, dei movimenti sindacali e dell'azione collettiva, della geografia economica e del lavoro.

Gli approcci di ricerca ispirati alla LPT sono multiformi e diversi. Essa ha sperimentato alti e bassi di popolarità e applicazione negli studi sul lavoro e ha ispirato molti dibattiti analitici. Molti aspetti dei primi lavori condotti nell’ambito della LPT che si sono impegnati nello sviluppo di un approccio coerente incentrato sulle dinamiche dei processi lavorativi (Braverman 1974; Burawoy 1985; Edwards 1979; Friedman 1977) sono stati messi sotto esame. All'interno degli ampi confini stabiliti da questo approccio teorico, molto è stato discusso, rivisto, modificato o rafforzato.

La comprensione deterministica del cambiamento, come delineata nella tesi del deskilling, è stata sfidata fin dall'inizio attraverso la problematizzazione dell'egemonia e l'analisi dell’agency e delle strategie sui luoghi di lavoro, così come con la concettualizzazione delle politiche e dei regimi di produzione. Il ”connectivity gap” - cioè il rischio di concentrarsi solo sulle dinamiche a livello di fabbrica, perdendo di vista contesti e strutture più ampie - è stato affrontato includendo un’analisi dei mercati del lavoro locali – si vedano al riguardo il concetto di regimi locali di controllo del lavoro (Jonas 1996; Pattenden 2016; Baglioni, 2021) o il potere di mobilità (Smith 2006) - o analizzando i regimi del lavoro alla luce di più ampi sviluppi dell'economia politica (Hauptmeier e Vidal 2014; vedi anche Vidal 2013b e Thompson 2013; 2003) e le dinamiche di ristrutturazione catturate attraverso la lente di prospettive organizzative e geografiche (Taylor et al. 2015).

Anche l'ancoraggio delle analisi dei processi lavorativi in un'ampia prospettiva marxista che vede la lotta di classe come principale luogo di cambiamento della società è stato messo in discussione e rivisto. Letture alternative hanno invece avanzato l’ipotesi di una "relativa autonomia" delle dinamiche dei luoghi di lavoro dai contesti più ampi dei rapporti sociali di produzione fino a proporre approcci post-materialisti (si veda la revisione critica fornita da Thompson e Vincent 2010; Hauptmeier e Vidal 2014). D'altra parte, critiche simpatetiche alla LPT si avventurano a sfidare anche l'idea stessa che il luogo di produzione debba essere l'arena privilegiata dell'analisi, sottolineando i molteplici processi attraverso i quali le imprese valorizzano ed estraggono valore prodotto con il lavoro immateriale svolto in circuiti più ampi di consumo di beni e servizi (Böhm e Land 2012; Willmott 2010).

Nel contesto di un dibattito acceso e di lunga data, la Labour Process Theory si è rivelata una prospettiva sempre più interessante per guardare alle molteplici trasformazioni recenti del lavoro, dell'occupazione e delle relazioni industriali e del controllo manageriale. Basta infatti una preliminare rassegna della letteratura per rivelare che le analisi ispirate alla LPT hanno fruttuosamente indagato nell'ultimo decennio (e ancor più negli ultimi anni) le nuove forme di controllo nell'economia delle piattaforme (Gandini, 2019; Veen et al, 2020), il ruolo della disciplina algoritmica e della tecnologia nel retail, nei servizi e nella manifattura (Cini e Goldmann, 2021; Delfanti, 2021); le molteplici forme di agency dei lavoratori - dal misbehaviour organizzativo (Contu 2008; Taylor e Bain 2016) a processi più convenzionali di formazione della solidarietà e di azione conflittuale (Atzeni 2010; Tassinari e Maccarrone 2020); il processo e gli effetti della riorganizzazione produttiva lungo le reti di produzione globale (Flecker, Haidinger, e Schönauer 2013; Hammer e Plugor 2019; Naz e Bögenhold 2020) e l'applicazione di nuove forme di controllo ed estrazione di valore che mettono in moto la performance emotiva dei lavoratori (Korczynski 2016; Ikeler 2015).

Da un lato, dunque, la LPT dimostra capacità di resilienza e innovazione: anima un vivace dibattito interno e allo stesso tempo rimane un’utile ‘cassetta degli attrezzi’ concettuale per l'analisi delle nuove forme di organizzazione del lavoro e delle loro conseguenze. D'altra parte, mantiene un approccio radicale agli studi sul lavoro, offrendo strumenti per analizzare i modelli di conflitto e di agency senza perdere di vista il ruolo delle strutture e dei contesti di opportunità e vincoli.

Questa special issue fa quindi un bilancio della letteratura sul LPT per valutarne criticamente i risultati e le carenze, e per delineare le prospettive più promettenti per la ricerca futura in questo quadro. Il filo conduttore dei contributi sarà la discussione della LPT oggi, la sua applicazione, le intuizioni, le prospettive future e le lacune nell'affrontare diverse questioni all'interno degli studi sul lavoro. Il numero speciale formalizzerà così il risultato di un impegno collettivo con la letteratura della LPT e si avrà un duplice scopo. Da un lato, farà il punto sulla letteratura esistente, riassumerà i suoi sviluppi recenti più cruciali e "metterà ordine" in un dibattito crescente e vivace. Ciò fornirà un punto di riferimento per quei ricercatori che sono interessati ad avvicinarsi al campo degli studi sul lavoro da una prospettiva radicale. Allo stesso tempo, il numero speciale si confronterà con la LPT e altri approcci consolidati al fine di accendere un dibattito e un dialogo tra gli studiosi che sono simpatetici nei confronti delle analisi basate sulla LPT e quelli che l'hanno invece trascurata o liquidata troppo rapidamente.  Ciò permetterà di mostrare che la LPT può essere fruttuosamente applicata a una varietà di importanti questioni di lavoro. Siamo aperti a contributi sia empirici che teorici.

Una lista di temi di interesse da discutere include i seguenti:

- LPT ed economia delle piattaforme. La LPT fornisce una ‘cassetta degli attrezzi’ utile per analizzare le nuove forme di controllo algoritmico e le trasformazioni del lavoro dell’economia delle piattaforme. Tra resoconti tecno-ottimistici di un gig-work liberatorio e i fantasmi deprimenti di un controllo panottico, le analisi dei processi lavorativi aiutano ad investigare le frontiere di controllo e resistenza all’interno della gig economy. Un dibattito complesso e numerose indagini sul campo segnalano piste di ricerca futura e allo stesso tempo richiedono un lavoro di sistematizzazione e riflessione critica.

- LPT, digitalizzazione e automazione. Le prime analisi dei processi lavorativi si concentravano sui processi di produzione fordisti integrati verticalmente. Queste stesse analisi sono state poi di grande utilità per cogliere le trasformazioni del lavoro nel passaggio dal taylorismo ai modelli di produzione lean. Oggi, la digitalizzazione, la robotizzazione e l'automazione sono parte integrante della trasformazione dei regimi lavorativi, vengono modellati e contribuiscono a modellare le dinamiche di resistenza e controllo nei luoghi di lavoro. La LPT rimane uno strumento cruciale nella cassetta degli attrezzi della sociologia del lavoro per analizzare questi processi.

- LPT e logistica. Nei processi produttivi moderni altamente frammentati, la circolazione diventa sempre più cruciale per l’estrazione di valore ed è quindi anche luogo di conflitto. La logistica rappresenta un settore cruciale non solo per il suo ruolo strutturale, ma anche per la velocità di trasformazione dei dispositivi di controllo manageriale nel settore, la composizione sociale della sua forza lavoro e la conflittualità dei lavoratori e delle loro comunità. La LPT offre un insieme privilegiato di strumenti analitici per cogliere questo processo di estrazione di valore aperto e le dinamiche multiple di controllo e resistenza che in esso sorgono.

- LPT e il ‘nuovo’ settore dei servizi. Nelle economie capitaliste avanzate la crescita occupazionale si concentra soprattutto nel settore terziario e spesso nei servizi a basso valore aggiunto. Il ruolo delle grandi catene di distribuzione è oggi rilevante per la loro capacità di dare forma ai modelli di consumo, alle catene di fornitura (quindi alla produzione), e naturalmente ai regimi di controllo del lavoro. Ricerche recenti hanno usato la LPT per indagare i modelli di controllo e resistenza nelle catene globali di retail (Reich e Bearman 2018; Wood 2020). Utilizzare la LPT per studiare l'impatto delle nuove forme di retail e distribuzione sul lavoro e sulla sua agency offre un ottimo punto di partenza per riflettere sulle ricerche svolte finora e sui i percorsi di ricerca futuri sul settore.

- LPT e Political Economy. Dopo il decennio in cui l'approccio delle Varietà del Capitalismo è stato centrale, gli studi di Political Economy comparata sono alla ricerca di nuove prospettive. Accanto a nuovi approcci istituzionalisti e agli studi sul welfare, la prospettiva dei Growth Models problematizza il ruolo dei fattori politici, sociali ed economici nella riproduzione di specifiche forme nazionali di capitalismo. Tali sforzi, tuttavia, hanno ancora molto poco da dire sulle dinamiche all’interno dei luoghi di lavoro, sulla trasformazione dei modelli di impresa, sulle forme di controllo manageriale e sulle azioni conflittuali dei lavoratori che non sono incanalate nelle pratiche sindacali tradizionali. In che modo la prospettiva dell'economia politica e la LPT possono influenzarsi a vicenda? Come può la LPT informare lo sforzo teorico degli studi sul capitalismo e rendere conto della dimensione macro, meso e micro dei processi politici, economici e sociali che caratterizzano forme diverse di capitalismo?

- LPT e i sindacati. Concentrandosi sulle dinamiche di controllo e resistenza nei luoghi di lavoro, la LPT si è spesso affidata ad una rappresentazione semplificata dei vincoli e delle opportunità istituzionali e politiche dei sindacati. L'analisi del processo lavorativo ha raramente analizzato i fattori più ampi che modellano la logica delle azioni sindacali, le dinamiche di conflitto sui luoghi di lavoro, e la negoziazione delle frontiere del controllo manageriale. Come può la teoria dei processi lavorativi informare le analisi sulla crisi e sul rinnovamento dei sindacati? In che modo la LPT fornisce una prospettiva analitica adeguata ad analizzare l'emergere di nuove forme di organizzazione del lavoro di base o la trasformazione delle strategie adottate dai sindacati tradizionali?

- LPT e reti di produzione globale. La riorganizzazione dei processi di produzione in catene di produzione transnazionali è una caratteristica cruciale del capitalismo contemporaneo e rappresenta una trasformazione determinante rispetto al processo di produzione fordista e verticalmente integrato su cui i primi teorici dei processi lavorativi hanno sviluppato le loro analisi. Mentre le Reti di Produzione Globale e le Catene Globali del Valore sono oggetto di indagine dei sociologi del lavoro da più di due decenni, solo recentemente la ricerca sociologica ha cercato di combinare questi approcci con la LPT. Qual è allora la relazione tra LPT e processi produttivi frammentati? Come può la LPT che ha indagato prevalentemente le fabbriche fordiste dare conto della moltiplicazione delle differenze lungo le catene di produzione? Quali sono i vantaggi e le carenze delle prospettive che combinano la prospettiva LPT e quella delle Reti di Produzione Globale?

- LPT e riproduzione sociale. Il controllo e la resistenza del lavoro non iniziano né si esauriscono ai cancelli della fabbrica. Una letteratura sempre più ampia fornisce nuove prospettive per analizzare come le forme di controllo e resistenza siano continuamente riprodotte al di fuori dei luoghi di lavoro. La letteratura recente ha mobilitato le prospettive femministe per analizzare come le dinamiche quotidiane di riproduzione sociale siano anche parte integrante dell'arena in cui il controllo del lavoro si consolida e nuove forme di resistenza emergono. Come può la LPT rendere conto delle dinamiche di controllo e gerarchizzazione del lavoro che avvengono al di fuori dei processi produttivi? Come può lo studio della riproduzione sociale informare l’analisi delle dinamiche di resistenza dei lavoratori all'estrazione del valore sia all'interno che all'esterno degli ambiti produttivi?

- La Labour Process Theory in Italia, L'Italia nella Labour Process Theory. Da un lato, i teorici del processo lavorativo hanno, spesso implicitamente, costruito sulle intuizioni, i fondamenti teorici e le metodologie di ricerca degli operaisti italiani. Dall'altro, le analisi dei processi di lavoro non hanno avuto un posto di rilievo nel panorama italiano degli studi sul lavoro che si è piuttosto concentrato, con pregevoli eccezioni, sui fattori territoriali e istituzionali dello sviluppo, mettendo parzialmente da parte il ruolo del conflitto sui luoghi di lavoro e il ruolo dell'imperativo del controllo manageriale nell’analisi delle trasformazioni dei processi produttivi. È possibile, oggi, stabilire uno scambio esplicito e proficuo tra i principali approcci teorici all'interno della sociologia del lavoro italiana e la Labour Process Theory?

 

Scadenze e termini di partecipazione

Gli articoli, in italiano o inglese, devono essere caricati entro il 15 Marzo 2023 sulla piattaforma informatica Open Journal Systems di Franco Angeli, registrandosi come «autori» alla pagina http://ojs.francoangeli.it/_ojs/index.php/sl/index e seguendo le istruzioni per caricare l’articolo completo. L’articolo potrà avere una lunghezza massima di 8.000 parole e dovrà tassativamente rispettare le norme editoriali della rivista: https://static.francoangeli.it/fa-contenuti/riviste/nr/sl-norme.pdf. Non si accettano testi che non siano stati editati secondo le norme redazionali o di dimensioni eccedenti quelle indicate in questa call. Gli articoli correttamente formattati e caricati sulla piattaforma informatica della rivista saranno sottoposti al processo di double blind peer review.

 

Riferimenti bibliografici

Atzeni, Maurizio. 2010. Workplace Conflict: Mobilization and Solidarity in Argentina. London: Palgrave Macmillan.

Baglioni, Elena. 2021. ‘The Making of Cheap Labour across Production and Reproduction: Control and Resistance in the Senegalese Horticultural Value Chain’. Work, Employment and Society (2021): online first. https://doi.org/10.1177%2F0950017021999569.

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