Questo articolo esplora le peculiarità della pandemia nelle comunità apolidi. Attraverso il caso di studio di un campo profughi palestinese a Beirut, Libano, abbiamo analizzato gli impatti sofferti dai rifugiati palestinesi e le risposte comunitarie alla pandemia. L’esclusione dei rifugiati palestinesi da meccanismi di protezione legale ha generato una mobilità invisibile che, se da una parte ha ulteriormente aumentato il rischio di diffusione del virus, dall´altra ha permesso di organizzare risposte comunitarie agli effetti della crisi: ad esempio, tramite collette alimentari e di fondi, o l’organizzazione di un centro medico per altri residenti di Beirut privi di documenti e contagiati. Tramite l´osservazione di azioni di resistenza e mobilità invisibile, intendiamo dimostrare come i campi profughi possano diventare spazi di soccorso in tempi di emergenza globale.