L’articolo descrive l’esperienza triennale di sviluppo di gruppi informativi educativi all’interno della Casa Circondariale di Bergamo. Questa iniziativa, pensata inizialmente per veicolare informazioni sulle attività dell’azienda sociosanitaria all’interno del carcere, ha evidenziato come il gruppo possa diventare uno strumento di empowerment per la popolazione detenuta. Il gruppo è infatti diventato non solo strumento di informazione ma di ascolto proattivo, propositivo e di revisione critica e ha permesso di migliorare l’adeguatezza delle richieste che giungono al personale sanitario.