I dati contenuti nella letteratura scientifica di recente pubblicazione individuano nel consumo di sostanze il fattore di rischio più importante per la trasmissione di HCV evidenziando altresì come i dipendenti da sostanze rappresentino il serbatoio più importante della malattia. Un’ altra popolazione a rischio è rappresentata dai detenuti, soprattutto perché la maggior parte di essi ha una storia di consumo di sostanze.
Il trattamento della popolazione a rischio (consumatori di sostanze e detenuti) deve diventare una priorità per i sistemi sanitari sia per garantire l’equità di accesso alle cure che per raggiungere l’obiettivo di sanità pubblica di eliminazione dell’HCV.
I programmi di presa in carico devono essere integrati, multidisciplinari flessibili, individuali e di prossimità, basati sulle evidenze scientifiche e diffusi omogeneamente su tutto il territorio nazionale. La presa in carico deve essere supportata da procedure e linee guida che devono comprendere anche le azioni di riduzione del danno, cosi come suggerite dall’OMS.