Questo articolo esamina la nuova edizione che Il Mulino ha fatto del libro uscito originariamente nel 2000 per La Nuova Italia. Ci si sofferma così sul significato che il volume ha assunto in questi quindici anni nella stagione degli studi sulla prima guerra mondiale e anche del percorso compiuto dagli autori. Tra i punti discussi nell’articolo viene posto in evidenza il ridotto spazio concesso nel volume alla vita quotidiana, alle sofferenze inferte dalla guerra, agli scioperi e alle agitazioni popolari di malcontento che viene attribuito ad una precisa scelta polemica nei confronti della storiografia della dissidenza. Questa posizione porta ad una sopravalutazione della politica della classe dirigente e alla contemporanea sottovalutazione delle dissidenze popolari nei confronti del conflitto.