L’articolo propone uno sguardo sulla “rivoluzione sessuale” degli anni Sessanta e Settanta in Italia nella cornice interpretativa della storia emozionale, con un ampio ricorso alla metodologia orale. Attraverso l’analisi di inedite fonti orali e il contrappunto della “posta del cuore” dei rotocalchi femminili del periodo, l’Autrice si interroga sull’apporto del metodo femminista dell’autocoscienza nella recezione e nella modifica degli input della cosiddetta rivoluzione sessuale. Prendendo in esame il contesto italiano del “lungo Sessantotto” l’Autrice ha analizzato come i nuovi modelli di una sessualità apparentemente più libera siano stati incorporati e modificati all’interno della controcomunità emozionale creata dal femminismo autocoscienziale, nella direzione di ciò che sarà poi definita “liberazione sessuale”, e si è interrogata sulle aperture e sui limiti che questo approccio ha comportato.