
Il vertice osservativo comune ai vari elaborati ha inquadrato il processo diagnostico individuando le variabili di accostamento tra la ricerca clinica della gruppoanalisi e quella clinico-empirica di McWilliams e Lingiardi. Nella prospettiva analitico-gruppale la diagnosi è concettualizzabile come incontro tra più territorialità, quelle del clinico e del paziente, e tra le rispettive gruppalità interne ed esterne. La complessità ha un carattere multidimensionale, attraversa le varie stratificazioni dello psichico: intrapsichico, intersoggettivo, gruppale. Gli autori sottolineano la centralità, nel comprendere diagnostico, della costruzione del campo co-transferale, del progetto terapeutico e del vissuto soggettivo del terapeuta. La dimensione labirintica di Venezia diventa metafora del procedere diagnostico come co-costruzione insieme al paziente della sua città interiore.