Il contributo analizza il ruolo del Progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato come strumento cardine per la promozione dell’inclusione e del benessere delle persone con disabilità, soprattutto in condizioni di doppia o plurima vulnerabilità. A partire dal quadro normativo (L. 328/2000; D.lgs. 62/2024) e dai paradigmi pedagogici di matrice bio-psico-sociale, lo studio evidenzia come l’approccio olistico e person-centered possa superare la frammentazione dei sistemi di welfare, ancora troppo settoriali e discontinui. Il contributo presenta la ricerca condotta dall’Università Kore di Enna, nell’ambito del progetto “Facciamone di tutti i colori: moltiplichiamo i luoghi dell’inclusione!”, i cui risultati confermano la presenza di criticità strutturali nel coordinamento degli interventi, con particolare incidenza sulle famiglie migranti, e al contempo sottolineano il potenziale del modello delle Poliferie educative quale infrastruttura pedagogica capace di integrare azioni e attori diversi. In tale prospettiva, il Progetto di vita si configura come dispositivo generativo di processi inclusivi, orientato a rafforzare autodeterminazione, co-progettazione e qualità della vita.