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Call for papers – Vol. 16, n. 2/2025

2025-07-02

Nell’attuale panorama educativo e sociale, il concetto di Progetto di Vita si impone come una delle più rilevanti sfide per la presa in carico «individuale, personalizzata e partecipata della persona con disabilità» (D.lgs. n. 62/2024). Lontano dall’essere una semplice formalizzazione burocratica o un
insieme di interventi frammentari, il Progetto di Vita rappresenta una visione pedagogica complessa, profonda e multidimensionale, capace di orientare le traiettorie esistenziali nel rispetto dei principi dell’autodeterminazione, dell’inclusione e del coinvolgimento attivo. Il Progetto di Vita è, infatti, l’esito di un processo che inizia precocemente e si nutre nel tempo di desideri, relazioni, apprendimenti e scelte, trovando fecondità nel dialogo tra aspirazioni personali e contesti di riferimento, tra bisogni di supporto e risorse attuative, in un intreccio dinamico tra individualità e
collettività. Tale visione è chiamata a confrontarsi con le trasformazioni culturali, legislative e organizzative che stanno ridefinendo le pratiche della presa in carico. In particolare, il recente Decreto
Legislativo n. 62/2024 ha introdotto rilevanti novità nel campo della valutazione multidimensionale e della personalizzazione dei percorsi, restituendo al Progetto di Vita una centralità normativa e
valoriale. Tuttavia, l’efficacia e l’implementazione di tali indirizzi dipendono fortemente dalla capacità della comunità pedagogica di interpretarli in chiave riflessiva, di renderli operativi nei diversi
contesti educativi, sanitari e sociali, e di sostenerli attraverso azioni formative, e strumenti metodologici adeguati.
In questo senso, il Progetto di Vita rappresenta anche una sfida sistemica: richiede reti inclusive, corresponsabilità tra istituzioni, alleanze educative durature, una visione integrata della persona nei suoi molteplici ambiti di vita (formazione, lavoro, relazioni, abitare, tempo libero). È solo attraverso
questa prospettiva che si può pensare a una reale promozione della Qualità di Vita, intesa non come standard universale, ma come costruzione situata e dialogica, in cui la persona con disabilità non è intesa quale destinataria passiva di decisioni altrui, ma è protagonista di un percorso che valorizza le
sue potenzialità, i suoi desideri e la sua capacità di autodeterminarsi.
Alla luce di questi presupposti, il presente numero della rivista Education Sciences & Society intende raccogliere contributi teorici, empirici e operativi che affrontino il tema del Progetto di Vita come dispositivo educativo e culturale di trasformazione. L’obiettivo è quello di promuovere un confronto
interdisciplinare e interistituzionale che consenta di tracciare una panoramica delle pratiche, delle questioni aperte e delle traiettorie possibili nel segno di una possibile Qualità di Vita.