La gestione del rischio clinico e la sicurezza del paziente sono pilastri del management sanitario. Un approccio proattivo, piuttosto che reattivo, è essenziale per prevenire gravi conseguenze negative derivanti da errori medici. Nonostante l’Italia abbia armonizzato le sue norme con le migliori prassi internazionali, spesso si riscontra conformità normativa piuttosto che gestione efficace del rischio clinico.
Questo articolo si concentra sull’esperienza dell’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) Vanvitelli di Napoli.
Le AOU si distinguono per la loro complessità, dovuta alla loro triplice missione e a un contesto fortemente pluralistico, ulteriormente complicato dalle continue innovazioni. Nel caso specifico, la complessità è amplificata dal bisogno di implementare la gestione del rischio clinico in edifici storici ubicati nel centro della città.
Ciò che rende significativa l’esperienza dell’AOU Vanvitelli è la dimostrazione che, anche in contesti fortemente regolamentati e pluralistici, c’è sempre spazio per innovazione e miglioramento.
Dall’analisi dell’esperienza, emergono riflessioni riguardo ai ruoli e agli strumenti utilizzati nella gestione del rischio, che offrono una prospettiva preziosa sulla necessità di equilibrare norme, pratica e innovazione nel contesto sanitario.