
Nel presente articolo l’autrice parlerà, in particolare, di come l’elaborazione di alcune dinamiche e vissuti sperimentati in terapia con la paziente le abbia permesso di dare un nuovo senso a ciò che la paziente portava e ai suoi vissuti di controtransfert, troppo presto interpretati secondo un modello “dato”. Disponibile a vivere l’incertezza di cui parla Jung e cogliendo la necessità di mettere in discussione il rapporto con i padri/analisti, ha potuto così modificare l’approccio al lavoro ed attivare una profonda riflessione sul suo assetto analitico.