L’articolo analizza il rapporto petrolifero fra l’Agip e il Nepthesyndacat russo durante la prima fase di sviluppo della politica petrolifera italiana. Nel 1926 il governo istituì l’Agip che avviò subito le attività di upstream in Romania ed Albania, ma fino al 1934 l’attività di downstream Agip in Italia si limitò alla commercializzazione di prodotti petroliferi raffinati importati. Per inserirsi e consolidarsi sul mercato petrolifero italiano controllato dalla Siap e dalla Nafta, filiali rispettivamente della Standard Oil of New Jersey e della Royal Dutch-Shell, l’Agip si avvalse della collaborazione del Nepthesyndacat. L’afflusso dei carburanti russi permise all’Agip di contrastare il downstream Siap-Nafta, consentendo un generale rafforzamento dell’ente di Stato sul mercato nazionale in attesa della valorizzazione dei suoi campi petroliferi rumeni e albanesi.