Complice l’accresciuta popolarità di formazioni di estrema destra nel panorama politico globale, gli studi sul cosiddetto neofascismo sono aumentati in maniera significativa negli ultimi anni, pur trascinandosi una serie di criticità. Non potrebbe essere altrimenti nel momento in cui è la stessa categoria di neofascismo a suscitare più di una perplessità per una molteplicità di ragioni, tra cui l’eccessivo utilizzo della parola nel dibattito pubblico per etichettare una vasta gamma di personalità e partiti. La presente nota, tuttavia, suggerisce come il ricorso a specifiche buone pratiche da parte di alcuni lavori dedicati al neofascismo apparsi in anni recenti — quali per esempio la propensione a rivisitare il tornante del 1945, allargare l’orizzonte della ricerca a una storia non esclusivamente evenemenziale e adottare un approccio transnazionale — stia aiutando a conferire maggiore solidità a questo campo di studi.