Il saggio intende analizzare il ruolo assunto dalla cultura organizzativa sviluppata dall’imprenditoria lombarda nel secondo dopoguerra nel fenomeno di consolidamento della centralità decisionale delle direzioni aziendali nelle dinamiche produttive che si osserva durante gli anni Cinquanta. Indagando i legami tra la riflessione dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti — che influenza, in particolare dopo il varo del Piano Marshall, il confronto interno alla realtà industriale italiana sul nesso tra produttivismo e human relations — e le innovazioni apportate, negli anni della ristrutturazione del sistema produttivo, alle trame organizzative di fabbrica, esaminate a partire dal caso delle diverse strategie relazionali e comunicative adottate alle Acciaierie Falck, il saggio approfondisce alcuni versanti del retroterra culturale dal quale emergono nuove pratiche di welfare d’impresa e una nuova concezione dell’identità aziendale.