L’articolo ricostruisce le vicende della cineteca Museo Coloniale di Roma, la cui sezione cinematografica era chiamata a raccogliere le pellicole più significative aventi a oggetto le colonie italiane, che venivano usate per eventi a carattere etnografico e di promozione coloniale o noleggiate ad altri istituti ed enti. Attraverso lo studio di carte conservate all’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Esteri, all’Archivio Centrale di Stato e all’Archivio di Stato di Forlì, l’articolo dimostra come la cineteca del Museo, in totale sinergia con l’Istituto Luce, fosse concepita come il centro nevralgico della propaganda visuale per l’impero del fascismo.
Lo studio di questa documentazione permetterà inoltre di ricostruire il ruolo del Museo e della sua cineteca nell’immediato dopoguerra, quando avrebbe dovuto contribuire a perorare la causa del “ritorno” nelle ormai ex colonie.