
L’articolo riflette sulla necessità di rigenerare i processi di salute e integrazione nelle comunità, dopo la pandemia e la progressiva crisi ambientale. Gli autori si interrogano su come le istituzioni e le comunità potrebbero affrontare queste sfide e lavorare alla ricostruzione di una poetica del vivere e del curare. Nel testo si sottolinea l’importanza del linguaggio nelle funzioni della cura genitoriale e familiare e si invita a indagare le aree del desiderio e della curiosità per favorire processi di pensiero e di adattamento attivo alla realtà.