Il presente scritto è frutto del lavoro di un gruppo di colleghe che si sono riunite, su iniziativa di una di loro, Maria Gabriela Sbiglio, per riflettere sugli effetti della pandemia nella clinica contemporanea. La cornice di questa riflessione è stata costituita dal pensiero di Janine Puget, attraverso la lettura e l’ascolto condiviso di materiale proveniente dagli ultimi interventi in diversi convegni internazionali e seminari cui Puget ha partecipato nel periodo post pandemia. Gli autori sottolineano la situazione dell’incontro con l’alterità che crea una nuova storia, dei nuovi significati e un nuovo inconscio. Nella temporalità del presente e dall’incontro con le differenze si attivano delle “tensioni” e dei “confini”. Le differenze coesistono come “mondi paralleli”, ognuna con il proprio significato, e possono produrre aperture e trasformazioni, a partire da quello che è possibile “fare insieme”. Il processo del gruppo si è poi intrecciato a una rielaborazione svolta dai singoli partecipanti su alcuni dei concetti principali del pensiero di Puget, integrando anche il materiale dell’intervista da lei rilasciata alla rivista Gruppi del 2019 e qui pubblicata.