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Articoli scientifici

N. 29 (2025)

Uscire dall'irrilevanza con il pensiero critico

DOI
https://doi.org/10.3280/u3q1-2025oa18183
Inviata
17 luglio 2024
Pubblicato
23-10-2025

Abstract

L’urbanistica e la pianificazione territoriale sono scomparse dal dibattito pubblico proprio mentre quest’espressione conquistava una diffusione, un successo e una banalizzazione senza precedenti.

Il testo fa riferimento non alle pratiche partecipative interne alle procedure urbanistiche, ma al dibattito pubblico generale, quello che crea opinione pubblica e che oggi è cambiato perché ne sono mutati gli strumenti principali. La questione è posta in relazione con alcuni dei cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni: perdita del ruolo democratico dell’opinione pubblica sempre più eterodiretta dalla potenza dei massmedia; perdita di misura del rapporto tra pubblico e privato a vantaggio di quest’ultimo; perdita del ruolo politico-interpretativo delle discipline dell’urbanistica a vantaggio di un ruolo politico-esecutivo, dunque meramente funzionale al potere.

Nel primo caso le difficoltà per una disciplina che si basa su analisi complesse e prova a dare concretezza a visioni di lungo periodo, deriva dalla presentificazione degli orizzonti che rende difficile trovare ascolto da parte dell’opinione pubblica.

Nel secondo l’arretramento del ruolo dello Stato e del “pubblico” genuflessi rispetto al modello economico iperliberista ha spinto l’urbanistica a non concorrere più al compito costituzionale di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,.

Nel terzo la responsabilità è invece proprio degli urbanisti che hanno abbandonato il loro ruolo politico-interpretativo a vantaggio di un ruolo politico-esecutivo, meramente a servizio del potere.

Il testo argomenta la tesi che occorre restituire l’urbanista al ruolo di intellettuale, capace di intervenire nel dibattito pubblico a partire dalla specificità del suo sapere, per proporre letture e soluzioni di prospettiva “eversive” rispetto allo status quo, da mettere a disposizione di coloro, cittadini e territori, che sono rimasti inascoltati.

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