La Rivista Sicurezza e scienze sociali intende promuovere un'analisi critica ed attuale sui processi concernenti la devianza nelle sue numerose implicazioni, le forme che la criminalità - organizzata e non- assume, le vittime del crimine e dell' ingiustizia sociale, la giustizia ed i suoi "effetti" sul sociale, la sicurezza dei consociati; e ciò partendo dal presupposto che nell'era della globalizzazione tali questioni assumono inevitabilmente nuova complessità e devono, pertanto, di necessità essere affrontate secondo un'ottica comparata. Ciò significa altresì riconoscere come le conseguenze di simili dinamiche si espandono inevitabilmente verso molteplici - e sempre diverse direzioni, non potendo prescindere dal versante internazionale, oltre che da quello nazionale, nelle ricerche e nelle riflessioni prodotte in materia. Come è evidente, i riflessi di questi processi assumono significatività e valore sia in termini culturali che operativi.
La Rivista Sicurezza e scienze sociali si avvale dei contributi di studiosi, ricercatori ed anche operatori interessati all'ambito criminologico e vittimologico, del diritto e della giustizia, dell'economia e delle politiche sociali, della psicologia sociale e dell'antropologia culturale. Al contempo, essa è rivolta a tutti coloro che operano in tali settori, volendo rappresentare un momento di confronto partecipe ed aperto al dibattito. Ciò in quanto l'obiettivo perseguito è quello della promozione di una cultura della sicurezza che porti all'inclusione e alla corresponsabilizzazione sociale e che abbia dunque tra i suoi principi fondamentali la democrazia e la partecipazione. In tale prospettiva, le aree oggetto di interesse e di studio sono quelle concernenti la Criminologia, la Devianza, il Diritto, la Giustizia, la Sicurezza e la Vittimologia.