Le prospettive sono fosche, insider critici parlano addirittura di un “suicidio” delle università italiane, riferendosi con questo termine anche alla storiografia contemporanea a sud delle Alpi. Christof Dipper, un veterano particolarmente stimato della ricerca storica sull’Italia, ha avuto la possibilità di formarsi una propria opinione sulla situazione della storiografia contemporanea italiana, in qualità di membro di una commissione valutativa. Come si evince dalla sua lucida analisi, originariamente pubblicata come Die italienische Zeitgeschichtsforschung. Eine Momentaufnahme, in “Vierteljahrshefte für Zeitgeschichte”, a. 2015, n. 3, pp. 351-378, c’è poco spazio per l’ottimismo: ovunque si volga lo sguardo si incappa in autoreferenzialità, provincialismo e tradizionalismo metodologico, mentre coraggio e forza innovativa sono riscontrabili solo in poche mosche bianche.