Fra il 1912 e il 1940 le autorità italiane del Dodecaneso implementarono politiche demografiche, culturali e sociali volte a delimitare un nuovo spazio imperiale: pratiche coloniali di violenza e repressione si affiancarono a pervasive politiche di assimilazione culturale e ideologica, volte a creare una nuova identità soggetta per gli abitanti delle isole. Questo contributo presenta, anche attraverso fonti locali italiane e non, alcuni meccanismi dal basso di questo sistema: la selezione demografica implementata a cavallo della guerra greco-turca; l’impatto della creazione della cittadinanza egea; le politiche scolastiche e la creazione di contenuti educativi specifici per i giovani egei. Questo programma e le strategie di sopravvivenza implementate dalle comunità hanno plasmato la memoria locale: essa rappresenta il periodo italiano in una chiave alle volte contraddittoria, alternando il topos dei “bravi italiani” e il risentimento per la subita riduzione a uno status quasi coloniale.