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Osservatorio

N. 1 (2021)

Riflettendo sul testo di Anzieu: il gruppo di formazione (come “area transizionale”) fra mitologia e crescita

DOI
https://doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14031
Inviata
febbraio 22, 2022
Pubblicato
2022-07-11

Abstract

L’autore prende spunto dal testo di Anzieu “Ciò che può e non può il gruppo” per riflettere sulla propria esperienza formativa come docente in COIRAG, interrogandosi su alcuni aspetti della fenomenologia dell’assetto gruppale.

Riferimenti bibliografici

  1. Anzieu D. (2009). Ciò che può e non può il gruppo. Gruppi, XXI, 2/2020: 15-27. DOI: 10.3280/gruoa2-2020oa12578.
  2. Correale A. (2006). Area traumatica e campo istituzionale. Roma: Borla.
  3. Dalal F. ((2002). Prendere il gruppo sul serio. Milano: Raffaello Cortina.
  4. Gasseau M., Angelini G. (A cura di), (1995). East-West. Psychiatry and Psychotherapy between Conservation and Change. Torino: UPSEL.
  5. Pizzorno A. (2007). Il velo della diversità. Milano: Feltrinelli.
  6. Sparti D. (1996). Soggetti al tempo. Milano: Feltrinelli.

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