Salta al menu principale di navigazione Salta al contenuto principale Salta al piè di pagina del sito

Tema

N. 2 (2020)

Gli operatori della gruppalità al tempo delle grandi migrazioni: prime riflessioni epistemologiche sulla formazione

DOI
https://doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12580
Inviata
September 22, 2021
Pubblicato
2021-10-12

Abstract

In questo scritto dialogano alcuni esperti di formazione con matrici culturali e impostazioni teoriche e tecniche diverse. Il loro obiettivo è aprire un dibattito su che tipo di competenze dovrebbero avere gli operatori della salute mentale che si occupano di migranti e migrazione. Le attuali grandi trasformazioni sociali stanno determinando dei cambiamenti nella pratica clinica, nell’organizzazione dei servizi di cura e sulle opportunità di lavoro: tutto ciò comporta un inevitabile ripensamento della formazione. Tutti sono d’accordo nel riconoscere il dispositivo gruppale come una delle principali risorse per far fronte a queste difficoltà. L’accoglienza dei migranti porta a importanti vissuti di smarrimento verso il nuovo e incertezza verso i propri paradigmi culturali. È fondamentale imparare nozioni di antropologia ed etnopsicologia per poter ascoltare l’altro e capire i suoi reali bisogni all’interno della sua personale e specifica cornice culturale e di senso, fatta di registri simbolici peculiari.

Riferimenti bibliografici

  1. Bleger J. (1963). Psicología de la conducta. Buenos Aires: Eudeba, 3a edición, 1965 (trad. it.: Sartini L. e Fasanini A., a cura di, prefazione di Montecchi L., Psicologia della condotta. Roma: Armando, 2018).
  2. Gifford S. (1996). The Emmanuel Movement – The Origins of Group Treatment and the Assault on Lay Psychotherapy, Cambridge, MA: Harvard University Press.
  3. Pichon-Rivière E. (1979). Teoria del vinculo. Buenos Aires: Ed. Nueva Vision.
  4. Reich W. (1933). Massenpsychologie des Faschismus (trad. it.: Belfiore F. e Wolf A., a cura di, Psicologia di massa del fascismo. Milano: SugarCo, 1971.

Metriche

Caricamento metriche ...