
Per quanto riguarda lo studio dei siti reali dei Borbone, la storiografia consolidata ha dato maggiore importanza importanza ai luoghi che presentano al loro interno importanti episodi architettonici o una lunga tradizione come riserve di caccia. Tuttavia, ci sono aree trascurate che meritano attenzione; tra queste, la riserva reale di caccia delle Mortelle a Torre del Greco, attiva dal 1751 al 1825. Nonostante la sua breve esistenza come sito reale, tale luogo riveste un'importanza fondamentale per quanto riguarda il governo del territorio e la politica di tutela e valorizzazione delle sue caratteristiche naturali nel Mezzogiorno tra la seconda metà del Settecento e la prima dell'Ottocento. L'obiettivo del saggio è definire in primo luogo l'area e la vita della poco nota riserva delle Mortelle e le mutazioni da cui fu salvaguardata dai re cacciatori Carlo e Ferdinando di Borbone. Infatti, la memoria boschiva di questo luogo è ormai andata totalmente perduta a causa della costruzione della ferrovia e, in seguito, dello sviluppo edilizio e urbanistico del XX secolo.