
Per realizzare questo numero “speciale”, e per noi lo è nel vero senso della parola, è stata lanciata una call, invitando i soci a presentare proposte su un tema volutamente di ampio respiro, relativo agli sviluppi recenti della storia urbana illustrati mediante nuovi contributi e ricerche sulle città italiane. Sottoposte a valutazione, le risposte selezionate e raccolte ora nel fascicolo ricoprono una casistica molto vasta. Nel complesso si tratta di studi rivolti a casi specifici, città o territori, che dimostrano il tentativo di applicare come strumento euristico e narrativo il mutare della scala d’osservazione. Sotto questo punto di vista, dunque, il ragionamento rientra nell’ambito del rapporto tra storia locale e storia generale, ponendo l’esperienza individuale della singola città in relazione alle tendenze collettive, ma richiama anche l’intenzione di conoscere e interpretare in maniera più attenta il patrimonio culturale che le tante piccole e grandi città italiane rappresentano. D’altra parte, la dimensione locale è da tempo stata riconosciuta come un punto d’osservazione privilegiato di strutture e fenomeni politici, sociali e culturali di ampia portata e di lunga durata. Ben oltre gli angusti limiti del localismo, la dimensione local applicata alla storia urbana diventa storia comparata, con un’attenzione al confronto e con oscillazioni di scala che aprono nuove prospettive di ricerca nei diversi ambiti disciplinari.