2026 - Call for paper
Razionale e obiettivi
In un’epoca segnata da crisi interconnesse, gli approcci e gli strumenti della valutazione richiedono un profondo ripensamento. Ciò è particolarmente vero in settori ad alta complessità a livello nazionale e globale, come la sanità territoriale, le politiche per la transizione ecologica o i percorsi di inclusione sociale, dove gli esiti dipendono da una fitta rete di variabili interconnesse e non da singole cause. Troppo spesso, la valutazione rimane vincolata a un approccio lineare e riduzionista (Harris et al., 2025), concentrandosi sulla misurazione di fenomeni superficiali invece di analizzare le strutture sistemiche e i modelli mentali che li originano (Kim, 1999).
Il vivace dibattito nazionale e internazionale sul tema evidenzia come spesso la valutazione rischi di essere strumentalizzata e ridotta a logiche competitivo-efficientistiche (AICCON, 2024, p. 7), trasformandosi in un esercizio performativo volto più a “confermare e mostrare agli stakeholder la bontà del proprio operato” (Marocchi, 2020, p. 44) che a generare un reale apprendimento orientato al cambiamento. Questa pubblicazione nasce dalla constatazione di un paradosso: a una crescente enfasi sulla valutazione corrisponde una sua scarsa capacità di orientare le politiche e le strategie organizzative. Ne sono un esempio le riforme del welfare locale o i piani nazionali per l’abbandono scolastico, spesso accompagnati da imponenti architetture di monitoraggio che faticano però a tradursi in un reale e diffuso miglioramento dei servizi per cittadine e cittadini.
L’obiettivo di questa call for paper è raccogliere contributi teorici e casi applicativi dai quali emergano fattori quali il settore, i soggetti coinvolti, le metodologie e le tecniche utilizzate, le competenze dei valutatori, i risultati di apprendimento e di empowerment, i punti di forza e di debolezza. Questi sono infatti elementi essenziali per aiutare decisori politici, practitioner e ricercatori a superare la visione della valutazione come mero strumento di misurazione, esplorandola invece come pratica trasformativa (Venturi, 2019; AICCON, 2024): un processo pedagogico, intrinsecamente politico e dialogico.
Si intende quindi indagare come la valutazione possa diventare un motore di cambiamento per promuovere empowerment e giustizia sociale attraverso processi di apprendimento consapevole e trasformativo (Fetterman, 1994; Patton, 2017). Poiché molti interventi sociali si svolgono in contesti complessi, dove le relazioni causa-effetto non sono lineari e il futuro è imprevedibile (Hummelbrunner, 2011), sono necessari approcci valutativi all'altezza di tale complessità.
Per alimentare un dibattito ricco e multidimensionale, saranno particolarmente apprezzati i contributi capaci di integrare prospettive diverse. Si incoraggiano riflessioni che affianchino all’analisi teorica e di ricerca lo sguardo di chi opera sul campo (practitioner) e di chi commissiona, finanzia o utilizza la valutazione a livello strategico (policy maker e committenti istituzionali), favorendo un dialogo fecondo tra i diversi attori del processo valutativo.
Assi tematici e aree di interesse
Per esplorare la visione della valutazione come pratica trasformativa, si invitano contributi, analisi ed esperienze che si articolino attorno a tre assi tematici interconnessi, mettendo in luce le implicazioni per specifici settori di intervento pubblico.
- Potere, emancipazione e accountability
Si cercano riflessioni su come i processi valutativi possano diventare arene per la negoziazione e il riequilibrio del potere, con un focus su approcci partecipativi. Partendo da una nozione complessa di oppressione (Muraca, 2021), si intende approfondire la “prospettiva civile” della valutazione, che promuove il passaggio da stakeholder ad “assetholder” riconoscendo le comunità come portatrici di risorse (AICCON, 2024). In quest’ottica, sono di particolare interesse le analisi di pratiche o le proposte che calano questo approccio in ambiti concreti come la coesione sociale, la sanità di comunità, la gestione dei beni comuni, la rigenerazione urbana o i patti educativi, mostrando come una valutazione orientata all’autodeterminazione (Fetterman, 1994) possa trasformare la governance dei servizi.
- Ruolo, responsabilità e riflessività del valutatore
Si sollecitano contributi che indaghino la “responsabilità pubblica” del valutatore come facilitatore di processi di apprendimento collettivo (Fetterman, 1994). Un punto cruciale è la tensione tra valutazione per l’accountability e per il learning (Stame, 2020). Si invitano analisi ed esperienze che esplorino questo dilemma in settori specifici: ad esempio, nelle politiche attive del lavoro, dove un focus sui soli tassi di occupazione può nascondere esiti di bassa qualità, o nelle politiche educative, dove la performance misurata da test standardizzati può entrare in conflitto con obiettivi di apprendimento profondo. L’obiettivo è esplorare come favorire un “action context” post-valutativo realmente orientato alla riprogettazione degli interventi (Harris et al., 2025).
- Innovazione metodologica e approcci critici
Questo asse è dedicato alla presentazione di approcci innovativi e riflessivi. Accanto a framework strutturati come il “learning framework” (Berterman e Coffmann, 2024), si intende dar voce al dibattito critico che affianca alla Teoria del Cambiamento e all’analisi dei meccanismi contestuali una riflessione sui possibili limiti degli approcci valutativi (Barbetta, 2020; Musella, 2020). Sono particolarmente incoraggiati i contributi che discutono l'applicazione o l'adattamento di queste metodologie a sfide complesse, come la valutazione degli impatti della transizione digitale sull’equità, l’efficacia delle politiche per la sostenibilità ambientale o i risultati di lungo periodo degli interventi di innovazione sociale.
Modalità di presentazione dei contributi
I contributi proposti saranno sottoposti a una procedura di “doppio referaggio cieco” e selezionati a giudizio insindacabile dei referee. Non saranno accettate proposte già pubblicate altrove nella medesima forma, incluso il sito dell’AIV. A chi propone un articolo è richiesto di suggerire due possibili referee per la revisione.
I contributi, in italiano o inglese, dovranno rispettare i seguenti requisiti (pena la non accettazione):
- Lunghezza: tra 40.000 e 50.000 battute (spazi, grafici e tabelle inclusi);
- Norme redazionali: conformità con le linee guida della rivista, pubblicate sul sito dell’editore Franco Angeli alla pagina della RIV;
- Invio: esclusivamente tramite la piattaforma online dell’editore.
Tutte le informazioni per la presentazione sono disponibili nel regolamento consultabile online.
I contributi selezionati saranno pubblicati sul terzo volume della RIV del 2026. Si invitano autrici e autori a tenere conto di questa collocazione temporale per garantire la massima attualità dei loro lavori.
Le proposte dovranno essere caricate sulla piattaforma online a partire dalla data di pubblicazione di questa call e fino al 31 marzo 2026. Il processo di peer review si concluderà entro la fine di giugno 2026. Gli articoli accettati saranno inseriti nel numero della rivista secondo le tempistiche e la sequenza che la redazione riterrà più coerenti con la strategia editoriale.