Il presente lavoro delinea le indicazioni di buona pratica clinica per il trattamento della depressione sulla base dell’ultimo aggiornamento delle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) e del Canadian Network for Mood and Anxiety Treatments (CANMAT), documenti considerati un punto di riferimento in tutto il mondo. Pertanto, verranno utilizzati per tracciare indicazioni per il contesto Italiano. In particolare, ci si concentrerà sul ruolo che ha la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), nelle sue varie forme, nel trattamento della depressione a diversi livelli di severità, rispetto ad altri tipi di trattamento e in diverse fasi del trattamento. Innanzitutto, si definirà il quadro depressivo, i diversi livelli di severità, e le varie forme di TCC considerate. Seguiranno i metodi attraverso i quali si suggerisce di scegliere un determinato intervento, non necessariamente psicologico, a seconda della severità della depressione o di altri fattori come il rapporto costi-benefici per il sistema sanitario o le preferenze del paziente. Di seguito, si illustreranno i dati scientifici sull’efficacia degli interventi cognitivo-comportamentali, rispetto agli altri interventi, e le raccomandazioni per ogni grado di severità o fase di trattamento. Si concluderà osservando che l’efficacia della TCC è altamente dimostrata per la depressione e risulta spesso tra i primi interventi suggeriti per questo quadro. Più il quadro è lieve più la TCC è consigliata; più il quadro si aggrava, o è in fase acuta, più si suggerisce di abbinarla ad altri trattamenti. Infine, si rifletterà su spunti per adattare metodologie e procedure al contesto Italiano.