La narrazione è un elemento centrale nella vita dell’essere umano e diviene uno strumento fondamentale, sia per dare un senso a esperienze di rottura della continuità, sia per la formazione del senso unitario del Sé. Negli adolescenti con quadri clinici complessi ed esperienze familiari disfunzionali al punto da richiedere un allontanamento dal contesto familiare diventerà ancora più importante poter costruire un significato alle proprie esperienze, attuali e passate, e integrare le informazioni di sé e del mondo in una trama narrativa complessa, ma comprensibile. La metodologia di rielaborazione delle narrazioni personali proposta in ambito cognitivista consente di riconoscere e recuperare le funzioni conoscitive di cui il sintomo è portavoce, documentando con validità le vicende e l’esperienza soggettiva, rendendole disponibili all’auto-osservazione e permettendo una ricostruzione narrativa che implica l’acquisizione di nuovi elementi della soggettività non necessariamente contenuti nelle narrazioni abituali delle vicende in questione e quindi nella conoscenza ordinaria di sé. Da tale ricostruzione condivisa si apre la possibilità di una comprensione più ricca e articolata di sé e degli altri che può essere integrata all’interno della storia del soggetto. A esemplificazione di tale modalità di lavoro, verrà illustrata una situazione clinica.