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Articoli

N. 58 (2023)

Le rappresentazioni della relazionalità terapeutica fra tempo e destino

DOI
https://doi.org/10.3280/jun58-2023oa17155
Inviata
19 gennaio 2024
Pubblicato
31-01-2024

Abstract

L’autore, muovendosi dalle contraddizioni del tempo presente, si sofferma sulle categorie elementari del pensiero generatrici di senso: il tempo, il progetto e la relazione. L’autore, di conseguenza, rivolge l’attenzione alle rappresentazioni della relazionalità nel costituirsi del campo relazionale. L’ordine del tempo vissuto è l’unico tempo in cui è possibile una evoluzione psichica e il destino, in senso psicologico, trova nella relazione analitica l’inevitabile e costitutivo coprotagonista. In antitesi ad una cura che prevede la necessità di integrare lo sfondo traumatico, nell’immaginario collettivo del tempo presente il diritto alla felicità si costituisce come meta del divenire. Ma non si tratta di ricercare la felicità, la meta che andrebbe ricercata è la libertà mentale dai fantasmi della psiche e del sapere che, se illuminati – anche attraverso una particolare forma di intelligenza – possono perdere la loro funzione terrifica e aprirci al riso e con esso all’oblio per restituirci ingenuità e speranza.

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