Nel presente articolo l’autore ha esaminato la funzione che le immagini del femminile ricoprono nella Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung, concentrandosi nello specifico sulla figura apocalittica della “Donna vestita di sole” e sui suoi rapporti con la Sophia, presente nella letteratura sapienziale, e con Maria. Viene mostrato come Jung sviluppi il particolare esercizio mitopoietico della Risposta coinvolgendo il femminile in matrimoni celesti capaci di dare alla luce espressioni sempre più complete dell’archetipo del Sé. Nelle conclusioni l’autore ha stabilito un confronto fra le prefigurazioni del testo junghiano e il nostro presente.