La Rivista “De Iustitia et Iure. Legal Journal of Foundations and Discussions”, collocabile nell’area 12 delle scienze giuridiche, prende il nome dal primo Titolo del Libro primo del Digesto di Giustiniano. Il titolo rende evidente che il contesto di ispirazione è il sistema giuridico romanistico. Fedele a tale contesto è altresì il sottotitolo della Rivista, “Legal Journal of Foundations and Discussions”, ove la lingua inglese è di ausilio per mostrarne la dimensione internazionale. Il richiamo al diritto, ai suoi fondamenti e alle discussioni (scientifiche) evidenzia l’adesione a schemi tradizionali in costante innovazione, secondo i princìpi che animano il sistema giuridico di Civil (Roman) Law: leges, iura e ius controversum.
Infatti, le finalità della Rivista si ispirano ai suddetti princìpi, mirando a coinvolgere giuristi, operatori a vario titolo nel vasto mondo del diritto nonché studiosi di varie discipline, in confronti su temi di rilevanza giuridica. L’obiettivo è quello di invitare professionalità varie alle discussioni che di volta in volta saranno ‘provocate’ su argomenti specifici, al fine di offrire ai lettori una molteplicità di punti di vista. Gli argomenti trarranno spunto dagli elementi costitutivi del nostro sistema giuridico; si tratterà, infatti, di individuare norme o pronunce giudiziarie (non solo italiane) sulle quali saranno chiamati a discutere gli autori.
La Rivista sarà organizzata annualmente in due ‘fascicoli’ con cadenza semestrale. Ogni fascicolo sarà composto da contributi di contenuta lunghezza, al fine di dare alla discussione un ritmo serrato, alla stregua di un dibattito organizzato intorno a una ‘tavola rotonda’. In ogni fascicolo, i contributi saranno raccolti entro sezioni tematiche dedicate a temi specifici, individuati dalla direzione scientifica con l’ausilio del comitato scientifico, secondo gli intendimenti e le modalità sopra dette.
Ogni contributo sarà sottoposto alla valutazione di due esperti, provenienti in special modo da università ed enti di ricerca, secondo lo schema della mancata conoscenza reciproca tra valutatori e valutati. I contributi potranno essere scritti in una delle lingue latine (tra italiano, spagnolo, francese, portoghese) oppure in inglese e dovranno essere dotati di un riassunto (abstract) in inglese e anche nella lingua usata nell’articolo oltre che dell’indicazione di almeno sei parole chiave.
La Rivista, con queste caratteristiche, mira a inserirsi nei dibattiti che danno anima alla scienza giuridica, offrendo varietà di spunti di riflessione e punti di vista, utili – si confida – quanto meno per la ricerca di soluzioni ai problemi del nostro vissuto quotidiano.