L’obiettivo della presente indagine è quello di esplorare l’influenza della condizione di sordità sullo sviluppo identitario di 10 adolescenti non udenti che utilizzano la Lingua Italiana dei Segni come modalità comunicativa d’elezione.
Durante la somministrazione di 10 interviste semi-strutturate sono state esplorate le seguenti aree: il racconto della propria storia di vita, l’immagine di sé, le fantasie circa il futuro e la percezione del pregiudizio sulla sordità.
L’analisi del contenuto ha permesso di definire il profilo identitario di ciascun soggetto e, successivamente, di raggruppare i partecipanti in tre differenti cluster tipologici, relativi alle modalità di narrarsi e immaginare il loro futuro. I risultati indicano come l’utilizzo della lingua dei segni quale modalità comunicativa prevalente od esclusiva sia associata in termini contrastanti con lo sviluppo dell’identità: da un lato sembra costituire una risorsa, in quanto costituisce una valorizzazione della condizione di sordità ma, allo stesso tempo, rappresenta una limitazione allo sviluppo delle relazioni sociali. Elementi moderatori di tale associazione risultano essere il tipo di scuola frequentato e la presenza in famiglia di altri soggetti sordi.