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Call for Papers – Issue 1/2026

03-12-2025

Negli ultimi decenni, la crescente consapevolezza della crisi climatica ha suscitato un ampio interesse nell’opinione pubblica, nei media e nella comunità scientifica (Clayton & Manning, 2018). Tale attenzione si è tradotta in diffusi mutamenti negli atteggiamenti ambientali e in una crescente attenzione a temi come la sostenibilità, la giustizia climatica, l’ecoansia, fenomeni che coinvolgono in misura significativa le giovani generazioni (de Moor et al., 2020; Fisher, 2019).

Parallelamente, la digitalizzazione dell’esperienza sociale ha raggiunto dimensioni senza precedenti. Le trasformazioni legate alla comunicazione e alla partecipazione online hanno subìto una forte accelerazione a seguito della pandemia da COVID-19, che ha ridefinito modalità di apprendimento, consumo e socializzazione su scala globale (Bond et al., 2021). Se da un lato tale evoluzione ha evidenziato criticità, come l’acuirsi delle disuguaglianze digitali (van Dijk, 2020) e la diffusione di forme di partecipazione superficiale (e.g, slactivism, clicktivism), dall’altro ha aperto nuove possibilità per la partecipazione civica e politica che vanno oltre l’azione collettiva tradizionalmente intesa (Boulianne, 2020).

Nel campo dell’impegno ambientale, infatti, l’aumentata digitalizzazione ha favorito l’emergere di nuove forme di azione e interazione: petizioni online, e-participation nei processi decisionali locali promossi dalle amministrazioni locali, campagne e mobilitazioni coordinate tramite social media (Hestres, 2015; Neumayer & Svensson, 2016). Tali pratiche configurano un nuovo spazio d’azione collettiva e connettiva (Bennett & Segerberg, 2012), in cui i confini tra partecipazione “tradizionale” e “digitale” risultano sempre più sfumati.

Tuttavia, non è ancora chiaro quanto queste forme di impegno ambientale siano diffuse, quanto le persone le ritengano efficaci, quanto siano inclusive, e quali competenze siano necessarie per tradurle in pratica. Riguardo alle competenze, la letteratura sembra soffermarsi soprattutto su quella digitale, ma per agire in difesa dell’ambiente con o senza strumenti digitali sono necessarie anche competenze   e opportunità che sostengano la capacità delle persone di pensarsi agenti di cambiamento individuale e collettivo (Moonsun, 2016). Restano molte domande aperte su partecipazione ambientale e interazioni online, riguardo, ad esempio, alle rappresentazioni e credenze sulla partecipazione digitale per l’ambiente e il contrasto alla crisi climatica, al ruolo del digitale nel mantenere o ridurre il divario di opportunità di partecipazione, alle azioni adeguate a sostenere la formazione di leader comunitari per il contrasto al cambiamento climatico.

Questa call intende stimolare contributi di ricerca teorica ed empirica, così come esperienze di intervento, che esplorino in modo critico e multidimensionale le trasformazioni in atto nella partecipazione per il contrasto alla crisi climatica, orientati a rispondere a queste domande:

  • Quali sono gli antecedenti psicosociali della partecipazione online e offline per il contrasto alla crisi climatica? Quali caratteristiche (materiali, simboliche, relazionali) favoriscono l’adozione di alcune pratiche a discapito di altre? 
  • Cosa significa essere ambientalisti oggi, e quali sono le rappresentazioni e i significati attribuiti alla partecipazione per il contrasto alla crisi climatica nelle sue diverse declinazioni (individuali, collettive, connettive?) La partecipazione digitale è percepita come più o meno efficace, gratificante o impegnativa rispetto a quella in presenza?
  • Qual è il ruolo delle emozioni nella partecipazione per l’ambiente? L’ecoansia può essere mitigata dalla partecipazione online? Qual è il ruolo delle altre emozioni (es., ecohope, ecoanger)?
  • Qual è il ruolo del digitale nel mantenere o ridurre il divario di opportunità di partecipazione radicato nelle differenze etniche, di età, di genere, sessuali, socioeconomiche e geografiche. I gruppi marginalizzati trovano spazi inclusivi per agire per il contrasto al cambiamento climatico online, o sono esposti a ulteriori forme di marginalizzazione sulle piattaforme?

Un ulteriore ambito di riflessione su cui la call intende sollecitare contributi riguarda il ruolo dei contesti educativi nella promozione di competenze ecologiche, civiche e partecipative nei nativi digitali, con particolare attenzione alle pratiche educative che integrano approcci partecipativi e trasformativi per la promozione dell’impegno ambientale e della giustizia climatica.